Emozioni e sentimenti che chiedono un altro ritmo
II termine tachicardia (dal greco tachys = velocità e Kardia = cuore) significa letteralmente “cuore veloce” e la patologia si presenta, infatti, quando il ritmo cardiaco raggiunge una frequenza superiore ai cento battiti al minuto.
La tachicardia può essere dovuta a:
reazioni del cuore a patologie non cardiache,
malattie cardiache,
stress,
farmaci,
febbre…
Si tratta di un ritmo accelerato ma non anomalo a differenza delle extrasistoli.
In condizioni normali il cuore cambia la frequenza del battito in relazione alla quantità di ossigeno di cui l’organismo ha bisogno o della pressione arteriosa di cui necessita per svolgere determinate funzioni.
Una tachicardia fisiologica perciò si verifica naturalmente come capacità di adattamento: quando facciamo una corsa o dello sport, quando ci affatichiamo, oppure quando proviamo emozioni intense, quando ci alteriamo oppure quando facciamo l’amore. Normalmente può rallentare quando dormiamo o riposiamo.
Diverso è il caso di quando avviene senza causa apparente. Nella patologia il cuore sembra saltare in gola o scappare dal petto a testimonianza di un’emozione forte e contemporanea che non trova lo spazio adeguato per esprimersi o peggio ancora viene ignorata.
La tachicardia può esprimere la necessità di cambiare ritmo e stile di vita, sia quando esso risulti troppo frenetico o al contrario stagnante.
Quando ci troviamo di fronte a tachicardia il cuore parte al galoppo forse a dirci che c’è in noi una parte troppo sedentaria, troppo statica, che procede troppo lentamente rispetto al ritmo al quale il cuore vorrebbe battere: come se rappresentasse una carica energetica più intensa.
Ci troviamo infatti davanti a soggetti che hanno una grande energia a disposizione ma che la scaricano solo in parte, non la utilizzano o non la lasciano trapelare, indossando una maschera fredda che tende ad imbrigliare il cuore.
Un eccesso di razionalità può imbrigliare le emozioni, l’opinione di noi stessi che certe emozioni non devono trapelare oltre un certo limite, dei pudori eccessivi quando in realtà si vorrebbe essere sciolti e spontanei, fare una litigata, fare sport ed esultare.
Il cuore sale in gola (la sensazione) quasi volesse uscire fuori e farsi sentire.
Se non ce lo permettiamo il cuore si fa carico di esprimere questa vitalità, questa energia e di portarla oltre la linea che ci siamo dati come termine. La tachicardia ci indica che stiamo trattenendo sentimenti inespressi quali le passioni cui non diamo spazio, la commozione e i pianti che non ci concediamo. Troppe situazioni da batticuore che si comprimono dentro di noi.
Quando le palpitazioni si associano ad ansia, quindi quando c’è già uno stato alterato e non siamo tranquilli, qualcosa di profondo vuole venire a galla. L’ansia quindi indica che questo mondo interiore sta arrivando al limite ma noi ancora resistiamo. Questo è il limite oltre il quale non riusciamo ad andare ed il cuore cerca uno spazio per farsi sentire.
Si tratta, in genere, di persone che sono più di cuore di quanto vogliono dare a vedere.
La tachicardia è quindi un invito a cambiare strada quando imponiamo un freno a spontaneità ed emozioni.
Per chi soffre di questa patologia potrebbe essere di aiuto ricorrere a tecniche che utilizzano il respiro per ritrovare il proprio personale ritmo di vita.