Psicogenealogia e Costellazioni Familiari

Psicogenealogia: Come creare il proprio Genogramma – Prima parte

Un genogramma è un particolare albero genealogico che mappa o rappresenta una storia familiare, si basa su l’utilizzo di simboli speciali per descrivere le relazioni, gli eventi importanti e le dinamiche di una famiglia nel corso di molteplici generazioni; potremmo meglio immaginarlo come una sorta di albero genealogico estremamente dettagliato.

Si utilizza questo strumento per individuare schemi ricorrenti di eventi, disagi ereditari, comportamenti, ecc…

Il genogramma può essere usato per illustrare le ferite generazionali che hanno avuto luogo, così come le linee di sopravvivenza, resilienza e speranza.

L’uso del genogramma

In funzione delle applicazioni che se ne possono fare, possiamo distinguere diverse tipologie di genogrammi. Vediamo alcune delle principali finalità per cui è possibile usare un genogramma:

  1. Genealogia

Simile a un albero genealogico, è possibile utilizzare un genogramma per studiare le relazioni tra diversi individui. Aiuterà ad analizzare la genitorialità, la separazione, l’adattamento e le relazioni tese.

  1. Ricerca

Un genogramma può essere vitale nella ricerca degli antenati di un individuo e della loro origine.

  1. Relazioni sociali

I genogrammi familiari e affettivi sono un modo eccellente per studiare le relazioni tra gli individui.

  1. Storia medica

Un genogramma aiuta anche a tracciare qualsiasi malattia precedente nella famiglia e a segnare le persone che ne sono state colpite.

Per iniziare a creare un genogramma, ti potrebbe essere utile intervistare innanzitutto i membri della tua famiglia. Poi, è possibile usare simboli standard per realizzare un diagramma che documenti la sua storia specifica. Ti guiderò passo passo in queste fasi attraverso questo e i prossimi articoli.

Parte 1. Decidere che cosa scoprire con un Genogramma

Stabilisci il motivo per cui desideri creare un genogramma. L’obiettivo di questo diagramma è aiutarti a concentrarti sulle informazioni familiari specifiche che vuoi raccogliere. Inoltre, tale scopo ti aiuta a decidere con chi condividerai il documento completo: a volte i dati potrebbero essere considerati troppo intimi per alcuni membri della famiglia, quindi devi esaminare questo aspetto in base al contesto.

Cerca di capire che cosa vuoi sapere. Una volta che sarai sicuro del motivo per cui vuoi realizzare un genogramma (che sia per un medico, un progetto scolastico o semplicemente per conoscere meglio te stesso e la tua famiglia), sapere che cosa vuoi scoprire può aiutarti a organizzare il modo in cui lo compilerai.

  • I genogrammi somigliano agli alberi genealogici, solo che, oltre a creare delle ramificazioni, in questo caso prenderai in considerazione anche le foglie di ogni ramo. Non solo definirai la tua genealogia, ma anche i collegamenti fisici ed emotivi tra tutti i familiari.
  • Per esempio, un genogramma può indicarti chi è sposato, divorziato, vedovo e così via. Ti dirà anche quanti figli sono nati da ogni unione, quali sono le caratteristiche di ogni figlio e quali sono le relazioni individuali tra i membri al di là del semplice grado di parentela.
  • Pensa alle informazioni che vuoi acquisire dalla realizzazione di un genogramma. Vuoi sapere quali membri della tua famiglia sono affetti da disagi? Quali parenti si sono ammalati? Forse vuoi saperne di più sul motivo per cui tua madre e tua nonna non sono mai andate d’accordo? Se individui la chiave di volta giusta, sarai in grado di creare un genogramma che soddisferà i tuoi obiettivi.

Decidi quante generazioni vanno rappresentate nel genogramma. Ciò ti permetterà di capire chiaramente con chi parlare per ottenere le informazioni giuste allo scopo di completare il diagramma.

Sviluppa una serie di domande da fare a te stesso e ai tuoi parenti. Considera quello che vuoi scoprire con il genogramma per farti venire in mente delle domande da porre, così potrai ricavare molte informazioni il più velocemente possibile. Ecco alcuni esempi:

  • “Partiamo da tua nonna. Come si chiamava? Quando e dove è nata? Qual era la sua etnia? Quale era la sua lingua e la sua nazionalità al momento della nascita?Con chi era sposata? Quando e come è morta? “
  • “Quanti figli hanno avuto i genitori di tua madre?”
  • “[Nome membro famiglia] ha sofferto di particolati disagi, traumi…? Quali erano/sono?”
  • I membri di quel nucleo familiare andavano d’accordo tra loro? Come erano legati? Che rapporto c’era?

Principali aree di interesse

Di seguito sono elencate alcune delle principali aree di interesse da indagare:

  • Famiglia: da chi è costituito il nucleo familiare;
  • Presenza di figli;
  • Genitori (età, istruzione, salute, residenza);
  • Fratelli (età, istruzione, lavoro, stato delle relazioni, residenza);
  • Zie, zii e nonni (età, istruzione, salute, residenza);
  • Altre persone importanti nella vita del cliente;
  • Storia/relazioni: che tipo di relazione ha con i figli e genitori; in questi casi è bene utilizzare simboli appropriati per rappresentare una connessione ravvicinata, attrito, abuso sessuale, abuso fisico e via dicendo;
  • Quali perdite dolorose o problemi hanno dovuto affrontare i familiari in passato? Quali sono i punti di forza della famiglia?
  • Che significato danno i membri ai loro “stress” passati, ed in che modo questo può essere collegato al loro background culturale?
  • I membri cercano il sostegno degli altri all’interno o all’esterno della famiglia?
  • Cosa si sa dei propri genitori, zie, zii, nonni? Dove si è cresciuti?

È bene comprendere la narrativa di ciò che è avvenuto prima di noi, dell’attuale problema, cos’altro sta accadendo e dove si vuole andare nel futuro.

E’ utile tenere traccia del problema e della fase del ciclo di vita familiare che si sta attualmente affrontando, attraverso le generazioni precedenti.

In genere ci saranno altri membri che hanno avuto problemi simili in identici cicli di vita e, portando questo alla luce, fornirà indizi su come vorremmo gestire lo stress attuale.

Un obiettivo può essere quello di “riacquistare il proprio potere” all’interno delle relazioni, rispondendo in base a come si vorrebbe reagire rispetto a ciò che qualcuno ha detto o fatto.

A tal fine sottolineo che nella visione olistica e sistemica, l’obiettivo è quello di vedere i familiari come individui che hanno avuto una storia particolare piuttosto che come un membro “tossico” da cui allontanarsi.

Secondo la McGoldrick, la prospettiva del sistema consente alla persona di proteggersi da chiunque si rapporti in modo abusivo, incoraggiando la volontà ad aprirsi se e quando un parente è pronto ad impegnarsi in una relazione rispettosa.

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