Principi dell’Estetica Giapponese: Mono no Aware
Il significato della frase mono no aware è complesso e si è modificato nel tempo, ma si riferisce sostanzialmente al “pathos” (aware) delle “cose” (mono), derivante dalla loro transitorietà.
L’esempio più frequentemente citato di mono no aware nel Giappone contemporaneo è l’amore tradizionale per i fiori di ciliegio, come manifestato dall’enorme folla di persone che escono ogni anno, per ammirare la loro fioritura (e fare un picnic alla loro ombra). I fiori degli alberi di ciliegio giapponese intrinsecamente non sono più belli di quelli, per esempio, del pero o del melo: sono più apprezzati per la loro transitorietà, perché di solito cominciano a cadere entro una settimana da quando sbocciano. E’ proprio l’evanescenza della loro bellezza che evoca in chi guarda il sentimento malinconico di mono no aware.
Rappresentano la bellezza passeggera della vita: capaci di sbocciare prima e in modo più appariscente di altri fiori e allo stesso tempo tanto delicati e fragili da poter essere staccati da un semplice alito di vento.
“Mono no aware” indica il pathos delle cose che svaniscono ed è proprio l’evanescenza, la bellezza della loro capacità di svanire, che evoca emozione e pathos in chi li guarda.
Per questo la contemplazione di fiori di ciliegio, ma anche di mandorlo, albicocco e pesco, mossi dal vento, lo stare accanto a questa pioggia leggiadra e colorata, sviluppa in noi la forza di amare incondizionatamente le persone e gli eventi per ciò che sono in ogni singolo istante, senza volerli controllare.