“Con il termine Straining si intende una situazione di Stress forzato sul posto di lavoro, in cui la vittima subisce almeno una azione che ha come conseguenza un effetto negativo nell’ambiente lavorativo, azione che oltre ad essere stressante, è caratterizzata anche da una durata costante. La vittima è in persistente inferiorità rispetto alla persona che attua lo Straining (strainer). Lo Straining viene attuato appositamente contro una o più persone, ma sempre in maniera discriminante” (dal testo di Harald Ege, Oltre il Mobbing. Straining, Stalking e altre forme di conflittualità sul posto di lavoro, Edizioni Franco Angeli 2005 – e definizione adoperata dal Giudice dr.ssa Monica Bertoncini del Tribunale del Lavoro di Bergamo nella sentenza n. 286 del 21.04.05, che rappresenta la prima pronuncia su questo tema in Italia).
Al pari del Mobbing, anche l’idea dello Straining è nata in ambito psicologico e solo successivamente è approdata nelle aule dei Tribunali. Tutto ha preso inizio da un dato che emergeva con insolita prepotenza ed univocità dalle statistiche di anni di lavoro: la stragrande maggioranza di chi si ritiene vittima di Mobbing presenta vicende lavorative che non rientrano oggettivamente in questo fenomeno. D’altra parte, è un altro dato di fatto che moltissime cause presentate come Mobbing non vengono poi riconosciute come tali dal Giudice.
È innegabile che una persona demansionata e umiliata per un lungo periodo di tempo ne risenta pesantemente a livello di autostima, di socialità, di qualità di vita in senso lato: riporti cioè un danno esistenziale, oltre che professionale ed eventualmente biologico. Lo stesso vale per altre situazioni lavorative in cui le azioni negative perpetrate ai danni della vittima sono poche e distanziate nel tempo, spesso addirittura limitate ad una singola azione, come l’isolamento professionale e relazionale, un trasferimento disagevole, etc.
Lo Straining è nato dalla constatazione di queste situazioni e dall’esigenza di dare un nome preciso, nonché un profilo risarcitorio specifico, a situazioni di disagio lavorativo anche profondo ed intenso, che rischiavano tuttavia di essere ingiustamente bypassate in quanto non rientranti nel Mobbing. Lo Straining è una condizione psicologica a metà strada tra il Mobbing e il semplice Stress occupazionale: si tratta infatti di un tipo di stress forzato, cioè superiore a quello connesso alla natura del lavoro e diretto nei confronti di una vittima o di un gruppo di vittime in maniera intenzionale e discriminatoria, così da provocare un peggioramento permanente della condizione lavorativa, prima ancora che psicofisica, delle persone coinvolte.