Psicologia

Terremoto ed altre emergenze

Ormai è passato un mese dal primo terremoto in Emilia, la paura, la distruzione, lo smarrimento, la l’abbandono e la solidarietà, l’orgoglio, la preoccupazione, il desiderio di farcela che diventa di sopravvivenza… quante cose cambiano quando la terra trema e noi vacilliamo:

Le sicurezze ci abbandonano e per forza dobbiamo attuare un tipo di strategia diversa, per vivere.

Cambiano le prospettive, si sviluppa un’intelligenza diversa, più essenziale, immediata, un’intelligenza del fare, del fare con ciò che c’è… non più il fare sfalsato pensando a ciò che manca, non c’è tempo… In situazioni di emergenza si vive nel presente, nel qui e ora, nell’istante.

È così che la madre terra ci fa evolvere, ci toglie molto, a volte tutto persino le persone care e ci lascia l’essenziale, noi. Scopriamo così risorse che abbiamo ma che non erano mai emerse, i nostri rapporti cambiano e gli altri ci sembrano sempre meno gli altri, così ci relazioniamo non con un computer ma con persone e le riscopriamo simili a noi, con le nostre paure e limiti… qui c’è nuova speranza per il riemergere della nostra caratteristica principale: l’umanità

 

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